IMMAGINA. PUOI? - GRETA VERGARO (anno 2, n.6)

Fantasia è il villaggio turistico più visitato al mondo. Per nulla costoso, disponibilissimo alle variazioni di orario e luogo, sorprende quotidianamente, con i suoi effetti scenici da Oscar, numerosissimi visitatori.  La sede centrale, stabilita nelle menti umane di tutto il mondo, si appresta a divenire una delle più prestigiose località turistiche di cui mai se ne sia sentito parlare.  Eppure ricerche recenti si domandano:  Fantasia è solo un mondo per bambini?

È chiaro che sia un viaggio che si intraprende fin da piccoli, un’avventura nata per la prima volta quando i piccoli occhietti di un bambino hanno visto il mondo incantato dei cartoni animati, quando la voce angelica di una madre era intenta nella lettura di un libro di favole, quando il bambino ha inventato una storia fantastica con i suoi giocattoli preferiti.  La fantasia nasce con il bambino, con lo sviluppo delle sue facoltà mentali, capaci non solo di recuperare immagini del passato ma anche di intrecciare immagini reali o del tutto irreali. Il mondo dei bambini è ricco di luoghi strabilianti, animali parlanti, messaggi semplici e dalla natura complessa. Secondo molti psicologi la Fantasia è anche il modo migliore, per gli infanti, per poter vincere le proprie paure. La fase dell’immaginazione è, infatti, una tappa importante nella vita di un bambino, perché lo aiuta a comprendere un mondo ancora sconosciuto nelle sue ragioni più profonde. Una volta, poi, terminata l’età adolescenziale o direttamente post-adolescenziale, l’uomo adulto, a detta di molti, perde la capacità mentale di intrecciare figurazioni reali o surreali. Ma è davvero così?

L’adulto è un individuo in cui -si auspica- il livello di maturazione è giunto a compimento.  Tale soglia è, nella maggior parte dei casi, accompagnata dall’esercizio frequente della facoltà raziocinativa. Svelato, dunque, l’arcano iniziale: l’immaginazione, nell’età adulta lascia il posto, o la sua galattica postazione, alla razionalità propria dell’uomo maturo.

Il mondo senza Fantasia, d’altra parte, assomiglia ad una pioggia che non si addormenta sulla scia di un arcobaleno, assomiglia ad una canzone senza accompagnamento musicale. Come può un uomo continuare a vivere con la stessa purezza, con la stessa naturalezza con le quali vive un bambino? I motivi di estrema felicità di un infante o di un adolescente derivano proprio dalla presenza assidua di immaginazione. È la fantasia che li induce ad acquisire il coraggio necessario per affrontare le difficoltà della vita. È la fantasia che li spinge a crearsi un mondo parallelo all’esistente nel quale sperimentare le proprie virtù, e uscirne persino soddisfatti. È la fantasia che li aiuta a sfuggire dalla presa di un mondo monotono nelle sue manifestazioni e trovare pieno svago dalle proprie preoccupazioni.  L’uomo adulto potrebbe, anche solo per un istante, sospendere quelle facoltà raziocinative così offuscanti e deleterie per la felicità umana. Il viaggio che gli uomini dovrebbero prediligere è unico, insostituibile ed è la Fantasia. Un viaggio dal quale non si può uscire insoddisfatti, perché è il mondo che l’autore fantastico vorrebbe. Un viaggio da intraprendere sdraiati comodamente sul proprio divano, senza disagi da automobile e valigie, senza ritardi o jet-lag aerei. Un viaggio al quale tutti sono invitati e nessuno è escluso. Un viaggio in cui anche una cena di lavoro o un’interrogazione di latino può sembrare sorprendentemente divertente. Un viaggio che è sempre punto di partenza e mai punto di arrivo. Non hai già voglia di partire?

 

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