"RISPONDERE AGLI INSULTI E' SOLO BASSA PROMOZIONE" - ADRIANA PICCINNO E CARMEN CHIRIVI' (anno 2, n.3)

“Rispondere agli insulti è solo bassa promozione”. Così cantava Ligabue in una canzone dedicata al grande Guccini, in cui egli dà sfogo alla sua rabbia verso l’incoerenza e lo snobismo dei suoi colleghi, i quali pur di accaparrarsi maggiore notorietà sarebbero disposti anche a vendere la propria madre, proprio come si dice nella sua canzone “Caro il mio Francesco”. Noi oggi vogliamo riproporre questa canzone per farvi capire che i prototipi che propone non sono altro che lo specchio della nostra società. Guardatevi attorno, siamo circondati da persone che si sentono superiori solo perché hanno una borsa firmata, un pantalone alla moda, un profumo Chanel n. 5, un I-phone, una macchinina nuova di zecca comprata dal “papi”. Sono proprio queste persone che per stare al centro dell’attenzione farebbero di tutto, costringendo tutti ad omologarsi per non essere giudicati. Ma come dice il nostro titolo, RISPONDERE AGLI INSULTI E’ SOLO BASSA PROMOZIONE. Riteniamo importanti le persone che ogni giorno, con coraggio e fermezza, scelgono di portare avanti la propria idea, senza paura di essere criticati o messi in disparte, chi ogni giorno sicuro di sé combatte contro questi stereotipi, essendo consapevole che si può essere unici anche senza avere un oggetto di valore in mano. Nella società di oggi (sempre facendo riferimento alla canzone), si vende anche l’amicizia; si scelgono gli amici a convenienza, senza dare importanza al grande valore dell’amicizia. Amici di una vita, che appena trovano di meglio ti voltano le spalle, dimenticandosi di tutto quello che hai fatto per loro, e sono proprio questi amici a predicare bene e razzolare male. “E allora avanti un altro… Almeno chiedi scusa del disturbo”.  Poi c’è anche chi parla per sentito dire, di cose che neanche conosce, e crede di essere Dio in terra solo perché fa sfoggio della sua eloquenza, ammutolendo chi ascolta. “Chi vuole parlare solo a braccio di cose di cui non capisce un cazzo”. Insomma, concludiamo dicendo che oggi “O SEI IL NUMERO UNO, O SEI IL PIU’ GRANDE CESSO”.
P.s. Consiglio vivamente che oggi conviene essere il più grande cesso.

 

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