007 SKYFALL - GIUSEPPE MAURO (anno 2 n.3)

Se non è una rivoluzione, poco ci manca. Dopo cinquant'anni di spionaggio, belle donne, fuori serie e Martini l'agente segreto più conosciuto della storia del cinema James Bond torna in questo nuovo capitolo della saga a quattro anni di distanza da Quantum of Solace, sempre interpretato dal muscoloso Daniel Craig. Attenzione però: se siete dei fan accaniti, dei puristi convinti dell'agente made in England questo film un po’vi deluderà.

Infatti in Skyfall (diretto dal premio Oscar Sam Mendes ) ci si trova di fronte a una sterzata narrativa, a un cambio di marcia senza precedenti nella storia di 007 .
Lo si capisce dalla sequenza iniziale, che sì mostra l’abc del sistema Bond - coraggio, imprevisti, tecnologia- ma presenta pure la “fine” dell’agente 007, colpito accidentalmente da una collega e precipitato senza sensi in una tumultuosa cascata, ma “resuscita” dopo meno di cinque minuti, emulando il suo conterraneo Sherlock Holmes in L'ultima avventura il quale per resuscitare dovrà aspettare il romanzo successivo.

I temi principali del film, che narra la guerra privata tra l’ex-agente segreto del controspionaggio inglese Silva (un biondissimo Javier Bardem) contro l’MI6 e la sua responsabile operativa M (Judi Dench), sono il tradimento e la vendetta.
Ma la vera novità è il ribaltamento dell’immagine di James Bond. Nelle precedenti avventure è un uomo sicuro di sé, sempre vincente e che mai avrebbe mostrato segnali di debolezza. Qui invece accade il contrario: lo vediamo depresso, tendente all'alcolismo (per la prima volta si scola anche una birra oltre al solito Martini), appare vistosamente invecchiato nel corpo e nello spirito (tanto che l’addetto ai supergadget Q lo definisce <<una gloriosa nave da guerra che viene trainata ingloriosamente alla demolizione>>) e rivela persino un trauma infantile che farebbe felice Freud e a cui è collegato il significato del titolo. Insomma il nostro agente segreto da eroe moderno aspirante all'immortalità diventa il nostro alter-ego, che condivide con noi la paura più grande, quella per la morte. Quella che sembrerebbe un caduta dal cielo degli eroi ; Skyfall appunto (elemento  presente negli eroi cinematografici di questi Anni Zero come il Batman di Nolan) è però forse l'inizio di una nuova era per James: quella di un eroe che convive con il suo essere antieroe. I delusi per  una simile "caduta" potranno consolarsi con la spettacolarizzazione delle immagini: l’episodio del grattacielo di Shanghai è un pezzo di vera epica.

VOTO: 7