MI MANCAVA IL POP-CORN - DESIRE' NUZZACI (anno 2, n.2)

Credo che nessuno studente potrà mai dimenticare l’Assemblea d’Istituto dello scorso 19 ottobre. E non certo per la presentazione degli aspiranti rappresentanti d’istituto. Né per il tentativo –fallito– di dibattito sul tema della libertà, che ci ha visto incredibilmente freddi e maledettamente disinteressati. La straordinarietà dell’ultima assemblea sta nel teatrino degli orrori sviluppatosi dopo la seconda ora, dopo la minaccia di chiusura anticipata della stessa. È in questo cruciale momento che inizia l’assurda e tragicomica esperienza che ha visto, finalmente, coinvolte numerose persone. Si voleva un’assemblea più viva e partecipata? Eccola qua, servita su un piatto d’argento a suon di accuse, battibecchi, urla isteriche. Un dibattito lunghissimo ed estenuante fra paraculi (tho, per coloro cui le parolacce proprio non vanno giù) di diverse fazioni, tutti ugualmente agguerriti dietro quei banchi trasformati in un ring. Ci mancava solo la signorina con un cartellone tra un round e l’altro. Di fronte, studenti diventati attoniti e sgomenti spettatori di uno show di cattivo gusto, tra cui “gli studenti del primo anno”, così spesso ricordati tra le urla e la confusione generale, quasi come fossero stati vittime sacrificali al macello. Eppure, secondo me, questa folle manifestazione di “cretinaggine” è stata particolarmente divertente e coinvolgente, quasi quanto una puntata di “Uomini e Donne”. Diciamocelo, gli starnazzi e la dubbia sincerità dei partecipanti alla discussione –per usare un eufemismo– erano del tutto simili ai litigi del Grande Fratello o di altre trasmissioni dei palinsesti televisivi. Non smetterò mai di dirlo: sabato, all’assemblea, mi mancava il pop-corn.