PRIMA DONNA - PAOLO MASSARO (anno 2, n.5)
Inizia già a far parlare di sé, da “prima donna” che si rispetti, la nuovissima Ferrari F138. In occasione della sua prima sessione di test, il 5 febbraio 2013, sul circuito di Jerez de la Frontera, viene spontaneo pensare all’evoluzione dello sport delle corse su quattro ruote.
Secondo la rinomata enciclopedia online Wikipedia, l’origine di tale disciplina risale al 16 luglio 1878, quando nel Wisconsin (Stati Uniti d'America), lungo le strade tra Green Bay e Madison, si sfidarono due veicoli a vapore: a soli dieci chilometri orari, la vittoria andò ai due piloti Frank A. Shomer e Hans M. Farrand alla guida del loro veicolo, l’ “Oshkosh”. Nel 1894 si svolse in Francia, sul tratto stradale Parigi-Rouen, la prima vera competizione organizzata dal giornale parigino “Le Petit Journal”. Da quelle prime corse si fecero passi da gigante, fino ad arrivare al primo vero “Gran premio”, che si tenne nella città di “Le Mans”. 32 sfidanti gareggiarono in un circuito di 105km per due giorni, per un totale di 1260km di corsa. Questa prima edizione vide vincitore l’ungherese Ferenc Szisz, alla guida di una Renault. Da allora, tante sono state le edizioni, fino ad arrivare al “Grand Prix” dei giorni nostri. Oggi, tuttavia, la probabile futura regina di questo sport, che tanto ha appassionato, e tanto appassiona, il gioiellino di Maranello, fa sorgere delle polemiche a causa di una feritoia troppo vistosa. Lo stesso Montezemolo aveva affermato: «I nostri tecnici dovranno osare di più!», ma non hanno solo “osato di più”, hanno osato anche troppo. Come si legge sul sito www.blogf1.it “… la feritoia è fin troppo vistosa per non pensare che sia stata pensata al fine di assolvere ad una funzione aerodinamica…”. Sarebbe quindi questa la spiegazione per una scelta tanto priva di oculatezza. In ogni caso, come ha dichiarato Fernando Alonso dopo il test sul circuito di Montemelò: «la macchina è di un altro pianeta rispetto a quella con cui siamo partiti il primo giorno di test lo scorso anno». In ogni caso, a noi non resta che aspettare il GP di F1 per goderci lo spettacolo, e, grazie a questa nuova meraviglia, Alonso potrebbe essere il degno successore del grandissimo Tazio Nuvolari, il grandioso pilota passato alla storia. Comunque, dalla prima corsa del 1878 ne saranno passati di anni, ma la passione nel cuore dei piloti è, e sarà sempre, la stessa.