L'AMERICA E' LONTANA - ALESSANDRO VILLARI

“Puoi dormire con i neri, puoi fare quello che vuoi con loro, l'unica cosa che ti chiedo è di non portarli alle mie partite...  Perché ti fai fotografare con le minoranze?”. 
Queste sono le parole che  il patron dei Los Angeles Clippers Donald Sterling ha rivolto alla sua ex-compagna che, però, ha registrato tutto e ha fatto scoppiare un caso che ha coinvolto il sig. Sterling non nuovo a frasi razziste in passato. 
Il sig. Sterling odia i neri, ma li compra per la sua squadra perché senza di loro non vincerebbe una partita neppure nei campionati studenteschi, dimostrando un' ipocrisia che è diffusa anche nel mondo del calcio, (la banana di Dani Alves; i “buuuuh” razzisti negli stadi italiani) dove i campioni sono osannati per la loro bravura, ma, se di colore, le loro prestazioni sono  accompagnate da cori razzisti, nonostante gli spot dell'UEFA contro il razzismo. Il razzismo accomuna Italia, l'Europa e l'America. 
Molte voci si sono sollevate contro il comportamento del presidente dei Clippers, quella del presidente degli Stati Uniti, quella di Magic Johnson e, alla fine, la NBA ha punito  il presidente dei Clippers che è stato costretto a pagare una multa salatissima (2,5 milioni di dollari), a vendere la squadra, a non poter mettere piede in un palazzetto dello sport  a vita e ha visto tutti gli sponsor stracciare i contratti miliardari stipulati con il club. In Italia quando centinaia di ultrà offendono un giocatore, si ammonisce la società e, solo al secondo-terzo episodio, si chiudono le curve degli stadi ai tifosi.
L'America è davvero molto lontana...
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