DICEVANO DI LUI...FOSSE IL PIU' BELLO - PAOLO SCIUGA (anno 2, n.5)
Lo scenario è il Luigi Ferraris, stadio comunale di Genova, la ricorrenza è la quinta giornata del girone di ritorno del campionato di serie A. Le squadre che scendono in campo sono Sampdoria e Roma. Le due formazioni si affrontano a viso aperto, senza timori, regalando a un pubblico rumoreggiante goal e spettacolo; sembrerebbe una partita normale, come se ne vedono tante di questi tempi, finché... Il minuto è il 93°quando davanti alla panchina doriana scoppia il caos. Tra l’allenatore della Samp, Delio Rossi, e il capitano romanista Francesco Totti si accende una rissa; sul luogo accorrono immediatamente i vari arbitri, i membri dello staff e della panchina per dividere i due. La situazione precipita quando, sopraggiunti i giocatori di entrambe le parti, cominciano a inveire l’uno contro l’altro. Nel mezzo di quel putiferio l’arbitro della partita estrae il cartellino rosso ed espelle il Signor Delio Rossi. L’entità dello scontro è da attribuire ad un dito di troppo del allenatore doriano esibito all’indirizzo di Nicolas Burdisso, difensore della Roma. Ciò ha poi scatenato l’ira del capitano Francesco Totti, che ha espresso tutto il suo dissenso per il gesto incriminato redarguendo Rossi a muso duro. Come se non bastasse, quest’ultimo prima di uscire dal terreno di gioco ha incitato i tifosi di casa prendendosi gli applausi per il gesto compiuto. Infine, giusto per macchiare ancora di più la sua immagine, una volta giunto in conferenza stampa ha negato più volte di aver commesso o proferito qualsiasi tipo di insulto nei confronti dei giocatori giallorossi; ammettendo parzialmente le sue colpe solo dopo essere stato smascherato dalla prova TV.
Ovviamente il Sig. Rossi è stato multato e squalificato per due giornate; ma viene da chiedersi perché una semplice partita di calcio debba portare alla luce certi comportamenti così infimi e brutali. A onor del vero questo tipo di manifestazioni sono diventate abbastanza comuni in tutti gli stadi italiani: lo stesso Delio Rossi è incappato già altre volte in queste “cadute di stile” (se così possono definirsi certe rozzezze). L’anno passato infatti, nel corso di una partita ufficiale, si scagliò contro un suo stesso giocatore, reo di aver insultato il figlio disabile, colpendolo violentemente. Eppure gli allenatori sono i primi a schierarsi contro la violenza negli stadi. Ma come si può chiedere a tifosi e calciatori, che si rendono protagonisti di atti di violenza, di rispettare sempre il prossimo, nei campi da calcio e fuori, quando proprio coloro che dovrebbero dare il buon esempio prima professano umiltà e uguaglianza mentre in campo rinnegano tutto ciò per cui dicono di combattere? Tutti gli allenatori almeno una volta in sala stampa hanno detto no alla violenza negli stadi, eppure questi sono i risultati. Oramai è sempre più diffusa la cultura del sospetto, i vecchi scandali tornano sempre a bussare alla porta di giudici e magistrati che col calcio hanno poco a che vedere, proiettando ombre sempre più cupe nell’immaginario collettivo.
Nonostante sia lo sport con il maggior seguito bisognerebbe imparare da altre discipline, come basket e rugby, dove la sportività è alla base di tutto. Più che eloquente è la frase che gli appassionati del rugby amano citare: “Il rugby è uno sport barbaro giocato da gentiluomini, il calcio è uno sport per gentiluomini giocato da barbari”. E come dar loro torto! Durante le partite di rugby sia sugli spalti sia sul tappeto di gioco aleggia sempre un clima armonioso, mentre la situazione in Italia è completamente fuori controllo, azzarderei dire catastrofica. Criminali (perché è così che devono essere definiti certi “supporters”) che spaccano tutto quello su cui posano lo sguardo, incendiano i seggiolini dello stadio, lanciano bombe carta sulla polizia, del tutto incuranti delle famiglie, ormai sempre più rare in uno stadio di calcio, che portano i figli a veder giocare i propri idoli. Ormai si è perso di vista il vero calcio, quello nato per intrattenere grandi e bambini, quello nato per far divertire i vecchietti che non hanno nulla da fare la domenica sera, quello nato per far appassionare i giovani ad uno sport, quello nato per permettere che tutti i papà possano passare del tempo con i loro figli quando non lavorano; questo è il calcio vero, questo vorremmo ogni domenica, questo è lo sport più bello del mondo.