“Come l’ago della bussola segna il nord, così il dito accusatore dell’uomo trova sempre una donna cui dare la colpa. Sempre…” - AURORA VERBENA (anno 2 n.3)
Questa frase è tratta del celeberrimo libro di K.Hosseini “Mille splendidi soli”. Quest’ultimo affronta attraverso un romanzo l’attuale situazione del mondo orientale, purtroppo sopraffatto dai rumors contemporanei. Ed è proprio questa la causa dell’ignoranza che spesso e volentieri costruisce quella cultura infamante che galoppa inesorabilmente verso la disinformazione e l’inciviltà.
Questo discorso però va dirottato ed espanso ad un concetto di livello mondiale.
Siamo nel 2012, ma ancora non s’intravede per l’oriente come per l’occidente un barlume di luce cui appigliarsi con la speranza che un giorno le cose possano evolversi concretamente in meglio, perché gli anni non passano per sprofondare nel passato, ma per stabilizzarsi sempre più in una società coerente e paritaria!
Questo secolo, il secolo dell’iPhone, dei tablet e quant’altro, è la dimostrazione di come questo sistema sia indirizzato verso il consumismo, ma non solo. Inoltre non sembra affatto predisposto a rinnegare i propri difetti e far emergere una situazione diversa, migliore.
Ogni giorno, ora, minuto, secondo, una donna, una di noi, è abusata, maltrattata, umiliata, uccisa, il suo corpo è oggetto di arroganza e la nostra dignità, senza riguardo alcuno, viene calpestata, disprezzata, derisa!
Diverse violenze sono rivolte nei nostri confronti: fisiche, sessuali, economiche, ma anche lo stalking, che dal 2009 è reato. Non solo: la mutilazione genitale femminile è un fenomeno che determina, come ci dice il nome, l’asportazione dei genitali.
Questa pratica non è diffusa solo nel continente africano, ma anche in molti paesi asiatici, in Bolivia, Yemen, Indonesia, Kurdistan, ed è in aumento in Europa, Canada, USA. Ciò avviene per diverse ragioni: sessuali, sociologiche, igieniche ed estetiche, sanitarie, religiose.
Moltissime associazioni femministe nel mondo lottano incessantemente ogni giorno, con lo scopo di difendere i nostri diritti! Contrastando il parere di coloro che degradano noi e il nostro corpo, con l’intento di farci pesare la nostra femminilità e il nostro essere noi!
L’associazione italiana femminista per eccellenza è UDI, che nasce nel 1944, e da quel momento si occupa attraverso proteste e manifestazioni della difesa di quei diritti che tanto bramiamo, ma che non ci sono concessi a causa di quell’ignoranza che convive con l’incoscienza di questi individui misogini.
Sono interessata soprattutto a parlare di un’altra associazione no-profit: l’ucraina Femen. "Il nostro Dio è donna, la nostra missione è protestare, le nostre armi sono i seni nudi!": questo è il loro motto che certamente non lascia niente all’immaginazione.
E questo è ciò che dichiara sulla loro pagina Facebook questo gruppo di donne femministe: "Femen è un gruppo di protesta ucraino fondato nel 2008, diventato noto anche all'estero per le sue proteste in topless contro il turismo sessuale, le agenzie di matrimoni internazionali, il sessismo e altre tematiche sociali. Si battono per lo sviluppo della leadership intellettuale e morale delle donne ucraine, opponendosi al maschilismo del paese. Tra gli obiettivi, c'è anche quello di diventare un partito per correre alle prossime elezioni ucraine".
La fondatrice del movimento, Anna Hutsol, dichiara che le Femen sono nate perché "la società ucraina è fondata sul maschio e le donne hanno ruoli soltanto passivi". Nonostante le critiche che feriscono queste donne e i loro ideali, io contrariamente mi schiero dalla loro parte, condividendo ciò per cui lottano. Inoltre,credo che questo loro modo di manifestare innovativo e rivoluzionario,in topless, non è da considerarsi motivo di esibizionismo ostentato. Più che altro hanno capito che solo attirando i media e sollevando scalpore e sdegno possono far arrivare il loro grido di protesta al mondo e sensibilizzare quella che è oggi una società “malata”.
Infine, ringrazio tutte quelle donne che senza paura difendono e preservano con serietà e costante impegno la nostra posizione in questa società evoluta purtroppo solo con le parole.