SINDROME DELLA SUFFRAGETTA MANCATA- ALBERTO COLUCCIA (anno 4, n.2)

Violenza, stupri e abusi a danno delle donne: cose che sentiamo quotidianamente e da condannare senza esitazione. Eppure nei TG che ne parlano, nei giornali, nei servizi, c’è qualcosa di sbagliato, qualcosa che va al di là del giustissimo messaggio di condanna contro questi atti, qualcosa di latente e fastidioso. Sarà l’immancabile Studio Aperto che dopo il servizio su uno stupro manda in onda quello di una femminista che tira fuori uno sproloquio sulla misoginia e sul fallo che comanda il mondo, o sarà l’articolo sul giornale che parla di un famigerato gruppo radicale che si spoglia contro la mercificazione del corpo femminile. Ora, mettendo da parte i dubbi ed ambigui mezzi del suddetto gruppo, mi rivolgo alla femminista che sta ancora pontificando su Italia 1. Perché sei lì? Qual è il motivo del tuo intervento (oltre a quello di fare audience per la Mediaset, s’intende)? E’ stato commesso uno stupro o una violenza o un omicidio, il responsabile del reato avrà la sua condanna, il tuo monologo vaginale non ha senso di esistere. Magari vuoi sottolineare che c’è una legge contro la violenza sulle donne e che va rispettata? Va bene. Esiste, per esempio, anche una legge che vieta l’omicidio o la rapina, ma non mi sembra che queste leggi vengano sempre rispettate comunque, allo stesso modo di quella che magari stai citando in questo momento. Ma la stessa legge sulla violenza sulle donne che vai tanto sbandierando, cos’è? Una legge che tutela una donna quando subisce violenza fisica o psicologica dal marito/compagno/fidanzato/padre/fratello/capo di lavoro/sconosciuto/qualsiasipenemunito, mi risponderai. Ora ti dirò una cosa che ti stupirà: esistono alcune coppie in cui è la donna a compiere violenza, prevalentemente psicologica, ai danni dell’uomo. Sconvolgente vero? Eppure non mi sembra esista una legge sulla violenza sugli uomini. Ma a te, cara la mia pseudo suffragetta del ventunesimo secolo, a te che chiedi la parità dei diritti, questa cosa sembra equa? Le eroine che tu vuoi emulare (e a loro sì che bisogna dare onore!) hanno lottato per l’uguaglianza dei diritti e l’hanno ottenuta. E proprio qui sta il punto! Nei Paesi occidentali sono state varate tante leggi che regolano i rapporti di parità tra i sessi, con leggi specifiche per quello femminile. Perché se ci fosse uguaglianza non esisterebbe il reato di violenza sulle donne o violenza sugli uomini, bensì quello di violenza su essere umano. E’ vero che rimangono ancora tracce del precedente sistema patriarcale e maschilista, ma sarebbe sensato sostituirlo con quello femminista piuttosto che con quello della pari dignità tra esseri umani? Invece di lamentarti perché c’è qualche ragazza in bikini in una pubblicità o perché se ti vesti in modo succinto e cammini in giro per New York qualcuno cerca di abbordarti e questo lo trovi misogino, usa invece le tue energie per lottare per le donne islamiche e per denunciare tutte le violenze che subiscono. In Occidente di libertà ce n’è, e anche tanta: lottate per le sorelle d’Oriente. Loro hanno veramente bisogno del vostro aiuto, cara la mia Femen, ma di aiuto concreto, non di qualche topless anti-topless (perdonate il gioco di parole, ma loro pensano davvero che ciò abbia un senso ed un’utilità). E rimettiti la maglietta, che in Ucraina fa freddo, mentre c’è chi ha caldo e vorrebbe toglierselo quel mantello nero di dosso.

 

Nella sezione "La redazione" trovi tutte le informazioni su Intervalla Insaniae, la storia del giornale e i cronisti della testata.
Visitate il nostro canale Youtube, IntervallaInsaniaeTV!