PER UN PUBBLICO ADULTO (A Geek’s Raison d’être) - Paolo De Lucia (anno 3, numero 2)
Scritta che mette piuttosto in soggezione a qualunque età, non credete? Quattro parole capaci di far sentire depravato anche un papa. Ma non voglio parlare del potere delle parole o altro, vorrei però far partire da qui il mio discorso.
Dal 25 ottobre con “La Gazzetta dello Sport”, è in edicola ogni settimana un albo a fumetti, con colori ristrutturati, del maestro Milo Manara. Per chi non lo sapesse i fumetti di Manara sono definiti pornografici o meglio, la maggior parte di essi, dato che, per esempio, nel 1974 egli lavorava per “Il Corriere dei Ragazzi”. Le prime pubblicazioni “pornografiche” risalgono al 1982 sulla rivista per uomini “Playmen”, con le prime vignette de “Il Gioco”.
Ora, analizzando superficialmente le opere di Manara, non si può far altro che bollarle con l’infamante scritta “per un pubblico adulto”. Ma, già da “Il Gioco”, si può capire che le vignette di Manara non sono una mera sequenza di immagini pornografiche, bensì un racconto; un racconto dove l’amore, sia esso fisico o meno, è onnipresente, anche nelle sequenze più dialogiche; un racconto dove vengono sottolineate la forza e ,al tempo stesso, la debolezza della mente umana; un racconto dove la società viene criticata più sottilmente a volte, molto meno, altre.
Tratto più importante, però, è l’incredibile bellezza di tutte le vignette, nelle quali gli scenari sono curati nei minimi dettagli, i chiaroscuri creano una forte empatia con i personaggi, ma più curate di qualunque altra cosa sono le stupende donne frutto della mente di Manara. Donne la cui bellezza sarebbe paragonabile solo ad opere d’arte talmente perfette da potersi considerarsi eteree, trascendenti ogni impuro pregiudizio umano, capace solo d’imporci il suo: “Per un pubblico adulto”, censurante e ignominioso. Errore questo gravissimo, paragonabile solo all’inserimento di un capolavoro all’Indice dei Libri Proibiti.
Consiglio perciò, a chiunque, di non lasciarsi inibire da un bollino con quattro parole stampate sopra o da qualunque altra cosa, fate ciò che ritenete più giusto ragionando con mente e cuore aperti, di fronte a quello che non è un volgare giornaletto con immagini spinte, ma la realtà dipinta su carta a tinte forti.