TAP TAP, CHI E'?- LORENZO CANDIDO & GIUNIO PANARELLI

In occasione del finanziamento di TAP (Trans Adriatic Pipeline) riguardo la festa patronale di Galatina, quella di SS. Pietro e Paolo, e alle successive polemiche scatenatesi nella comunità, riportiamo la nostra intervista a Marco Santoro Verri, esponente NO TAP di Melendugno. La finalità dell'intervista è a puro scopo informativo riguardo TAP.
1)Marco, innanzitutto puoi spiegarci esattamente in che cosa consiste la TAP?
Ciao ragazzi, grazie per l’interesse che dimostrate verso questa nostra lotta che non è esclusivamente ambientale ma  si veste anche di un aspetto fortemente sociale. Tap è una delle infrastrutture che andranno a costituire il corridoio sud, un ideale tracciato che mette in comunicazione diverse nazioni e che permette lo scambio di merci e risorse. Tap dovrebbe costruire, per conto dell’Unione Europea, la parte terminale di un gasdotto. Il progetto completo partirà dall’Azerbaijan, la parte di TAP riguarda Grecia, Albania e Italia, per approdare sulle coste del Salento, in una piccola spiaggia a nord di San Foca. Da qui si stenderà un tubo di 3m di diametro per 9Km fino alla centrale di depressurizzazione. 12 ettari di centrale a pochi metri dall’abitato di Melendugno. Nella centrale saranno presenti delle grosse caldaie che serviranno a scaldare il gas per espanderlo e poterlo immettere nella rete nazionali per poi arrivare in Austria, senza lasciare, se non il mostro, neanche un metro cubo di gas all’Italia. Peccato che l’allaccio della rete nazionale è a Brindisi o Mesagne e che l’allaccio alla rete europea si a Minerbio (BO), di questi ulteriori allacci se ne occuperà SNAM e di conseguenza li pagheremo noi con la nostra bolletta sotto la dicitura infrastrutture.
 2)Noi abbiamo bisogno della TAP? 
Secondo l’Unione Europea TAP è un’opportunità per differenziare l’approvvigionamento di Gas e staccarci dallo strapotere Russo. Altro punto di questa strategia energetica è il fatto che con TAP ci sarà più concorrenza e , in teoria, un ridimensionamento dei costi a metro cubo. Peccato che in Italia esistano già sette approdi differenti, peccato che non esiste una programmazione energetica Europea e tantomeno Italiana (l’ultimo piano energetico risale all’86). Peccato che il prezzo del gas non è legato al gas stesso. Peccato che TAP, che al massimo porterà 20 miliardi di metri cubi, non potrà mai competere con la Russia, 160 Miliardi di metri cubi e copre il 14% del fabbisogno europeo. Sicuri che serva distruggere i territori di Grecia, Albania e Italia per portare un nulla?. Poi ci raccontano delle zone di guerra Ucraina, Cecenia e che differenziarci servirà a dare sicurezza di continui rifornimenti. Peccato che anche l’Azerbaijan non sia un paese tranquillo visto che è governato da una famiglia (Democrazia ereditaria? Democrazia?) dove vengono messi in carcere giornalisti ed oppositori. Ma soprattutto guardiamo ai consumi degli ultimi anni, è dal 2003 che non c’è crescita nei consumi, anzi la tendenza è stata in ribasso, siamo arrivati fino al 21% di consumi di gas in meno. Riscaldamento globale, crisi economica, potrebbero essere tanti i fattori, ma di certo l’abbandono delle risorse fossili potrebbe essere uno dei motivi. 
3)Cosa comporta il progetto TAP a livello ambientale ed economico?
Non volendo, credo di aver risposto già nella domanda precedente, ma approfondiamo un punto le ricadute economiche sull’Italia. L’Italia ha firmato una ratifica internazionale con Grecia e Albania per la costruzione di questo Gasdotto. Qualora non si realizzasse, per colpa di una delle parti, ci sarebbero delle penali da pagare, ma queste penali sarebbero sempre una minima parte confrontato al danno economico per la costruzione e il mancato funzionamento. Come successo per il rigassificatore di Livorno, finito di costruire e mai messo in funzione e per questo mancato funzionamento paghiamo tassi altissimi alla ditta costruttrice per i mancati introiti, ma se gas non serve, perché accenderlo? Anche la Spagna, con il Caso Castor, paga a caro prezzo un progetto non andato a buon fine, finanziato, come nel caso di TAP con soldi comunitari attraverso i project bond (https://www.recommon.org/wp-content/uploads/2013/11/pres.-ReCommon-TAP-novembre-2013_1.pdf)
 4)Come riesce TAP a farsi strada nel tessuto sociale?
Del tessuto sociale fanno parte comuni cittadini, politici, imprenditori e associazioni. Come tutte le multinazionali, anche questi di TAP hanno bisogno di creare le Lobby, quindi, per primi vengono contattati i politici, per vedere se c’è la disponibilità politica per il sostegno all’opera. E qui c’è già il primo gioco strano, la politica decide di costruire un gasdotto, e chi costruisce il gasdotto deve convincere la politica della sua bontà. I politici non intralciano il progetto e sperano che nel silenzio tutto passi. Da qui entrare nel territorio è più facile, è facile trovare intere comunità pronte ad accogliere qualsiasi cosa venga sponsorizzata dal politico che va per la maggiore. Poi la parte facile, convincere Confindustria e associazioni di edili con proposte per ditte locali – infondate, perché come scritto nel loro progetto, al massimo daranno lavoro a 30 unità - . Da qui, grazie al ricatto occupazionale, come già avvenuto per Brindisi e Taranto, è facile arrivare alla gente comune, ai cittadini ignari dell’inutilità dell’opera. Se poi ci metti la complicità di molti organi di stampa capirete che non tutte le notizie hanno un giusto peso.
 5)Il comitato NO TAP come si è mosso fino ad ora e come si muoverà? 
Il comitato ha informato, studiato, e informato. Ricercato e informato. Ha letto il progetto ed è grazie alla lettura del progetto che la lotta è passata dall’essere territoriale a globale. Dove in gioco non c’è solo la salvaguardia di un territorio, la salvaguardia della dignità delle popolazioni, per una scelta consapevole del proprio sistema di sviluppo. La dignità delle persone di poter scegliere la propria sorte. Cerchiamo di informare dai consumi di Gas alla dittatura in Azerbaijan, cerchiamo di far crescere un sentimento di solidarietà tra nazioni interessate all’opera. Cerchiamo di far capire che non si tratta di un semplice tubo ma di qualcosa che ricadrà su salute e tasche. Capirete che per noi, alla luce della totale inutilità del progetto ovunque venga fatto, risulta pesante e noioso continuare a parlare di questo progetto, rigettato già più volte perché fatto, pensato e ideato in modo maldestro e superficiale, per questo ulteriormente pericoloso ( questi di TAP non saprebbero progettare neanche l’impianto del gas della casa di Barbie).  Noi continueremo ad essere il granello di sabbia nel loro ingranaggio, studiando il loro progetto per mettere in luce le mille carenze, cercheremo e lo fermeremo in ogni punto. Ascolteremo ogni parola di ogni opinionista, politico o del loro Country manager, per beccarli in fallo, perché di bugie, questi signori, ne hanno pieno pagine di giornali. 
 
6)Cosa ne pensi del finanziamento di TAP per la festa patronale di Galatina di SS. Pietro e Paolo?
Come al solito TAP si insinua nelle parte più debole del tessuto sociale. L’anno scorso lo ha fatto con Battiti Live, dove 10.000 ragazzini aspettavano i loro idoli senza capire che erano strumentalizzati da TAP. Ora punta ad anziani e religiosi di ogni età che hanno solo in mente la loro devozione ai santi, ma che per sempre assoceranno TAP a  qualcosa di positivo, alla festa, al cantante di turno che porta allegria. Per non parlare del problema economico che attraversa la società, ed è facile per TAP proporre soldi, che in verità sono nostri visto che vengono dall’Europa. Non me la sento di fare accuse pesanti agli organizzatori, ma di certo hanno fatto uno scivolone non valutando l’offerta o non informandosi su chi era lo sponsor, ma so anche del modo di operare dell’agenzia di pubblicità di TAP, non propongono TAP ma propongono loro Banner e loro pubblicità senza dire il soggetto interessato alla sponsorizzazione. A questo punto, firmato il contratto, eccoti la sorpresa TAP.
Per questo vi auguro, da ateo rispettoso delle idee altrui, una buona festa, sperando che i santi ci aiutino a “scazzicarci” da questo insetto velenoso che è TAP, spero che vengano mandati via i mercanti dal tempio.

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