LA LEGA: UN PARTITO FUORILEGGE
La necessità di scrivere questo articolo nasce dalla dichiarazione ad minchiam che oggi ha messo sottosopra il mondo della politica. Quella del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, pezzo grosso del Carroccio, che ha paragonato la Ministra per l'Integrazione Cecile Kyenge a un orango tango. Le parole di Calderoli hanno suscitato scalpore e indignazione nelle stesse istituzioni: anche il Presidente del Consiglio Letta su Twitter pretende le dimissioni dell'ex Ministro per la Semplificazione. Furibondi anche il Presidente del Senato Grasso e la Presidente della Camera Boldrini. Nel partito verde le reazioni si dividono tra l'appoggio all'esponente e un po' di imbarazzo.
Ma non è la prima volta, si sa. Oltre ai continui attacchi razzisti alla povera Kyenge da quando è nel Governo (contestazioni varie, offese, una militante le augurava addirittura lo stupro), il partito fondato da Bossi si fa riconoscere sempre per i suoi modi ortodossi. E non solo. Perchè a noi non interessano tanto i modi o i termini utilizzati (anche se hanno comunque una loro valenza), quanto i modi di pensare e agire che si nascondono dietro le parole e i gesti.
La Lega Lombarda è il partito fuorilegge per eccellenza. Sì, il più emblematico, perchè offende e viola quella che è il fondamento della nostra Democrazia: la Costituzione. La Lega è un partito razzista (nei confronti del sud e degli stranieri); secessionista ( "L'Italia è unica e indivisibile" recita la nostra Carta); la Lega offende continuamente l'inno (quando viene suonato nei consigli comunali i militanti si alzano e vanno a prendere il caffè al bar) e la bandiera (con cui "si puliscono il culo"). Tutte azioni alla luce del sole, senza cercare scusanti davanti al popolo italiano. Vera e propria linea politica, intorno alla quale si cerca di far ruotare il consenso. Che (oh mio Dio, questo è ancora più scandaloso!) esiste.
Il peggio è che i Ministri che hanno fatto parte di alcuni Governi del passato, hanno giurato con la mano sulla stessa Costituzione, promettendo "di essere fedele alla Repubblica", così come recita la formula del giuramento prestato davanti ai Presidenti della Repubblica, organi rappresentativi per eccellenza dello Stato Italiano.
Nessuno cha abbia mai reagito, se non con qualche coscientemente sterile replica disseminata tra i microfoni di giornali e televisioni. Eppure il documento fondante del nostro Paese viene continuamente violato. E allo stesso modo vengono squallidamente tollerate le formazioni fasciste che si fanno strada nella politica, e i parlamentari che persistono a lodare Mussolini.
Pensieri e parole che sono trattati alla "Lascia passare", pur se limitatori della democrazia e della libertà. Molto più grave, tutto questo, del mettersi in tasca mille euro in più illegalmente (chi lo fa non si senta giustificato). Perchè questo? Perchè gli italioti ragionano con la pancia. "I soldi non me li devono togliere. Se invece minacciano la mia libertà e quella degli altri, chi se ne frega."
Cosa bisogna fare in questo Paese per essere tenuti lontani dalla cosa pubblica? Per essere tenuti lontani non dalle leggi scritte, ma dal popolo guidato da quei valori imprescindibili che ci salverebbero tutti?