TACCUINO DI UNA FEMMINISTA - Aurora Verbena (anno 3, numero 2)
Sono fiera di essere una donna perché ho un seno e una vagina.
Sono fiera di essere una donna perché posso decidere di generare vita nel mio ventre; perché posso decidere di non generare vita nel mio ventre.
Sono fiera di essere una donna perché la mia quotidianità è un ring e io amo combattere; perché nonostante tutto sono nata per combattere.
Sono fiera di essere una donna perché in passato le mie antenate non avevano nulla e ora, grazie a loro, ho tutto… o quasi.
Sono fiera di essere una donna perché non mi sono mai sentita superiore ad un uomo; perché malgrado l’uomo si senta superiore a me, ho la forza di rinascere.
Sono fiera di essere una donna perché sono sorella di Rita Levi Montalcini, Giovanna d’Arco, Saffo, Cleopatra, Oriana Fallaci, Eve Ensler, Franca Rame.
Sono fiera di essere una donna perché posso amare un’altra donna.
Sono fiera di essere una donna perché, in quanto tale, conosco il segreto che cela la Terra.
Sono fiera di essere una donna perché nessun uomo potrà mai capire l’avventura femminile.
Sono fiera di essere una donna perché sono capace di vivere da figlia, sorella, mamma, moglie, nonna e lavoratrice contemporaneamente.
Sono fiera di essere una donna perché mi sento completa anche senza un uomo; perché non ho bisogno del principe azzurro che mi salvi: mi salvo da sola.
Sono fiera di essere una donna.
Basta con questa “società della vergogna” che rende la sessualità femminile un peccato.
Basta con il burqa, l’infibulazione, le morti violente e le stupide tradizioni.
Basta con le questioni d’onore.
Basta con le veline.
Basta con “lo fa solo quando è ubriaco”.
Basta con Eva origine del peccato.
Basta con l’educazione della brava casalinga, dell’ angelo del focolare.
Basta con il principio dell’uomo cacciatore e della donna sua preda.
Basta con la convinzione della donna provocatrice, dello stupro giustificato da una minigonna.
Basta.
Voglio camminare per le strade senza vedere umilianti cartelloni pubblicitari con corpi femminili nudi.
Voglio che gli uomini smettano di ridere e ammiccare davanti alla parola vagina e che le donne, invece, la piantino con questa ostentata pseudo pudicizia ed inizino ad esserne fiere. Vagina.
Voglio una donna attraente anche con i peli sulle gambe.
Voglio una donna attraente anche con una taglia over 50.
Voglio una società libera dagli stereotipi e dai concorsi di bellezza.
Voglio non dover decidere tra lavoro e figli.
Voglio non essere additata come una pazza perché polemizzo su una società che mi fa schifo.
Voglio che la gente finisca di dire “se l’è cercata”.
Voglio che il mondo si inchini e che i vetri tremino dinanzi all’urlo della nostra voce.
Voglio.