PATRONI GRIFFI: 'MINISTRI, PUBBLICATE I REDDITI'. MA CON UN ESPEDIENTE PAGO' LA CASA DI MENO

Sembrerebbe una bella storia, quella di un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che invita i suoi colleghi del Governo (premier, ministri, vice-ministri e sottosegretari) a pubblicare i propri redditi - compresi rimborsi su viaggi istituzionali e quant'altro, stipendi vari e curricula - sul web, per favorire la trasparenza, e per rispettare la legge che obbliga a farlo entro tre mesi dall'elezione.
Bel gesto, sicuramente. Palazzo Chigi fa un bel comunicato stampa, perchè tutti sappiano che quest'esecutivo profuma di lavanda. Ma questo, infondo, non è un problema.
Il problema è rappresentato da una situazione ambigua: Filippo Patroni Griffi, che nell'ultimo governo (Monti) era ministro della Pubblica Amministrazione, fu al centro di una questione che, visti i tempi che la politica si ritrova ad affrontare, di certo non giovò alla sua immagine.
Quanto la si pagherebbe una casa di 109 metri quadri con vista Colosseo? Be', Patroni Griffi è un grande affarista: 177mila euro. L'appartamento era considerato "a rischio sismico" e "di scarso valore", e fu comprato dall'INPS nel 2008 dopo lunghe trattative. La questione suscitò l'ira di molti, soprattutto dopo la vicenda Scajola, che "a sua insaputa" si fece pagare la casa da qualcun altro. Ma è davvero inspiegabile come quell'appartamento (situato a non più di cento metri dall'Anfiteatro Flavio) possa essere annoverato tra quelli a rischi sismico quando nella capitale non sono certo all'ordine del giorno i terremoti. E soprattutto, aldilà delle considerazioni tecniche sui rischi sismici di periti sicuramente competenti nelle mani dei quali ci rimettiamo, come si possa dire che un edificio che offre la vista di Massimo Decimo Meridio solo affacciandosi dalla finestra, sia "di scarso valore". Ed è magnifico, tra l'altro scoprire come gli altri appartamenti dello stabile siano venduti o affittati con prezzi di gran lunga superiori.
Il chiarimento vero non arrivò mai, e la Procura di Roma aprì un'indagine. Ma la vicenda fluttua nell'oblio delle menti italiote. "Lascia fare, pensate a pubblicate i redditi."

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