MONSIGNOR 500: LA CHIESA CHE MANGIA
Era conosciuto con questo soprannome il Monsignor Scarano: 500, per la facilità con la quale sborsava banconote di grande taglio.
Nunzio Scarano, accusato dalla guardia di finanza italiana -e già al centro in passato di vicende poco chiare- di truffa, corruzione e calunnia, insieme all'agente segreto Giovanni Zito e il broker Giovanni Carenzio. Ordine di custodia cautelare, pertanto, emesso dai giudici, per una vicenda che riguarda un conto da venti milioni di amici di Scarano, che ha messo a disposizione un jet privato per far rientrare questi soldi, dalla Svizzera. Con una cospicua ricompensa per Zito, intermediario.
Stando alle dichiarazioni della Santa Sede, Bergoglio è stato già informato dell'accaduto. Il blitz delle Fiamme Gialle dà ragione al Pontefice, che solo qualche giorno fa aveva messo in piedi una commissione di controllo sullo IOR, per favorire la trasparenza della banca Vaticana. Scarano, a quanto pare, aveva un conto e svolgeva diverse operazioni tramite quest'ultima.
"Disponibilità a collaborare con le autorità italiane" commentano da Piazza San Pietro.