"IL TEMPO MANCA SOLO A CHI NON NE SA APPROFITTARE" - ADRIANA PICCINNO & CARMEN CHIRIVI' (anno 3, n.1)

Tempo. Una sola parola, ma un infinito bagaglio di definizioni. In tutte le epoche si è dibattuto su cosa fosse il tempo, sul suo inizio, sulla sua fine. Ma mai l’uomo è riuscito ad andare oltre il tempo. Un bambino, nella fase della sua infanzia, non conta il tempo, non lo misura, non si interroga nemmeno sulla sua esistenza. Lo vive e basta. E non si accorge neanche che questo scorre, forse perché per lui è cosi lento che un minuto appare come l’eternità. Un bambino è sempre indaffarato, ha sempre da fare, riesce ad impiegare tutto il suo tempo.

Tutti supporrebbero, quindi, che per lui corra più velocemente. Inverosimilmente, non è cosi. Si immerge nel gioco così tanto che questo lo consuma, lo prende completamente, gli permette di dimenticare il resto, soprattutto il tempo. Così sembra proiettato in una dimensione di eternità ed il tempo diventa l’universo in cui il bambino non smetterà mai di giocare. Ma il bambino poi cresce. Diventa un adolescente e il suo stile di vita cambia. Inizia a numerare il tempo, a calcolarlo, ma soprattutto a darsi dei “tempi stabiliti”. Un’ora per correre, un’ora per studiare, un’ora per leggere.  È in questo momento che il tempo inizia ad acquistare valore per quell’individuo. Perché è in questo istante che il tempo comincia a non bastare più. 

Non è più il bambino che consuma il tempo, ma il tempo che consuma l’individuo stesso. L’uomo, dunque, non ha più tempo per niente, è sempre di corsa e ha paura di non riuscire a fare quello che aveva programmato. Crollano, quindi, tutte le sue certezze. Comprende che era il tempo stesso a garantirgliele. Ma ora che il tempo è vanificato, ogni sua certezza diventa paura. E allora vorrebbe fermarlo. Fermarlo per dominarlo. Ma il tempo non si ferma, non ci aspetta. Va avanti, cammina, mentre noi restiamo inevitabilmente indietro. È un tempo padrone che ci logora e ci sovrasta. Il tempo è un gigante che mischia le carte delle nostre vite distratte. Il tempo imbottiglia i nostri progetti, ci condiziona. Ma se non ci fosse il tempo, subentrerebbe la monotonia. Allora forse siamo noi a camminare a braccetto con il tempo. Cosa ne sarà del nostro tempo?

PENSIERI

E VISSERO PER SEMPRE FELICI E INQUINATI - MICHELE PANARELLI

Ieri mattina nel liceo classico P. Colonna si è tenuta l’ ultima assemblea d’ istituto dell’anno. L’assemblea si è tenuta in via straordinaria, poiché i professori e la preside erano contrari all’idea di concederla in un mese come maggio; però nel comitato studenti tutti i rappresentanti delle...
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SVELATO DALLA VOCE DEL VENTO- GLORIA CUPPONE

Svelato dalla voce del vento, il messaggio della morte è padre di nuova vita; ed oltre al silenzio dell’epilogo, nell’aria si articola la melodia del nuovo inizio; nel cuore del fedele, il fondamento di speranza è sinonimo di provvidenza; tra i paradigmi che...
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IL BENE E IL MALE (IN RELAZIONE A...?) - CAROLINA DI PRIZIO

il bene o il male, sarebbe a dire, il giusto e lo sbagliato.  uccidere: sbagliato, male. amare: giusto, bene. ve lo ripeto: amare: giusto, bene. o non sempre? amare... amare chi? amare, giusto se si ama la persona giusta. amare, sbagliato se si ama la persona sbagliata. ma esiste una...
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IO CREDO- CARMEN CHIRIVI' & ADRIANA PICCINNO (anno 3, n..3)

“Io c'ho una cosa da dire. Oggi ho avuto una discussione con un mio amico; lui... lui è uno di quelli bravi, bravi a credere a quello in cui gli dicono di credere. Lui dice che se uno non crede in certe cose non crede in niente. Be' non è vero... anch'io credo..” Cosi scriveva Ligabue per una...
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L'OLOCAUSTO L'ABBIAMO VOLUTO NOI - CAROLINA DI PRIZIO (anno 3, n.3)

Il genocidio nasce anche dalle cose che non immaginiamo. Non sono i campi di concentramento o le SS armate, ma è un comportamento. e così è d'altronde, per tutti questi grandi fenomeni come l'omofobia, il femminicidio o la mafia. Nessuno può portare a termine grandi progetti di odio e...
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LA GENTILEZZA HA IL PROFUMO DEI FIORI - GRETA VERGARO (anno 3, n.3)

Perché ricominciare ad essere gentili. Fingiamo che tu sia un critico ed io uno scrittore. Fingiamo che io sia il critico e tu lo scrittore. Leggeresti della gentilezza? Scriveresti sulla cortesia? La cordialità non è di tendenza, non è più un paradigma umano. L’evoluzione del mondo ha cambiato...
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INCATENATI - CHIARA ASTORE (anno 3, n.3)

Libertà. Obiettivo di molte vite umane, e non solo, conseguito dopo aver dedicato la maggior parte del tempo nel tentare di raggiungerlo. Un trionfo che posiamo sul nostro scaffale d'alloro affinchè ci ricordi sempre, ad ogni sguardo posato su di esso, quanto noi l'abbiamo desiderato e fatto...
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