DICHIARANDO AD MINCHIAM - ALESSIO GIAFFREDA per "Intervalla Insaniae.it"
Dovendo gestire questo sito, e dovendolo continuamente aggiornare per dare le ultime notizie in tempo più o meno reale, verificando se valesse la pena approfondirle,e lavorando parecchio intorno a ogni minimo dettaglio, ho potuto fare qualche considerazione.
Non avendo la possibiltà concreta di riportare qualsiasi agenzia battesse l'ANSA, o qualsiasi notizia dessero in diretta i principali siti d'informazione, più Twitter e Facebook, siamo costretti a fare un puntiglioso lavoro di scrematura.
La scelta, nel mio caso, di ciò che è da scartare, scaturisce da una insofferenza particolare (perchè le ritengo inutili) nei confronti di qualsiasi dichiarazione, un politichetto qualunque, rilasci riguardo ai più disparati argomenti del dibattito politico. E' importante, per carità, riportare di tanto in tanto il pensiero di qualche leader o personaggio in vista, perchè l'elettore sia illuminato sulle linee guida di un determinato schieramento, perchè sappia dove apporre la sua crocetta quando andrà a votare. Il problema nasce quando parlamentarini o esponenti qualunque di un partito si bagnano le mutandine come ragazzine davanti ai microfoni, e vanno giù di parole e considerazioni saccenti.
"Nun ve reggae più!" diceva il grande Rino Gaetano: interviste, conferenze stampa convocate ad hoc, comunicati, programmi televisivi il cui share esplode a una qualsiasi litigata (all'ordine del giorno), e da un po' di tempo anche fughe di notizie, soffiate e i famigerati fuori onda (ne sa qualcosa Giovanni Favia).
Viene il dubbio che i giornalisti non sappiano più che cos'è una notizia, dato che riportano sistematicamente botte, risposte e qualsiasi starnuto di un Gasparri o Cicchitto qualunque.
Oggi l'ANSA aveva tra le ultime notizie tre o quattro dichiarazioni di diversi esponenti del PD sulla separazione tra il ruolo di segretario e candidato premier. Vi rendete conto? Su un problema interno! Questi pensano alle prossime elezioni, e intanto offrono le natiche per il sacro inchiappettamento da parte di PDL e Bieldelberg! Si piegano di fronte alle scelte dei compari dell'inciucio, e cedono anche quando si parla di linee fondamentali per un partito di centro-sinistra. E quindi: prima Renzi (e fin qui ci siamo, è una presa di posizione importante). Poi Barca. E Cuperlo. E piano piano tutti, con in mezzo la fortunata sagra dei portavoce.
Il dibattito interno non è solo un problema del PD, naturalmente: il Movimento 5 Stelle fa più notizia per le sue defezioni, riunioni e slogan autoritaroidi di Beppe Grillo, che per i provvedimenti di cui si fa carico, quelli che avrebbero dovuto "aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno."
Naturalmente il rischio non lo corre il PDL (tutti fedeli al grande capo, alla faccia dell'individualismo liberale). La polemica interna è però sapientemente sostituita (MICA SI PUò PARLARE DI POLITICA VERA!!) dalla comune lotta alle toghe rosse, alla stampa (e qui anche Grillo ci sa fare bene), e a tutto il sistema "complottistico" che vuole mandare Berlusconi in galera.
"C'è crisi" sanno tutti dire con grande perspicacia. Degna davvero di grandi analisti. Ma mai nessuno che studi una soluzione seria, senza piegarsi a voleri più grandi. Ed evitando di discutere su come la nonna di ognuno cucina la parmigiana di melanzane. Che poi la cosa sembra un po' anche uno specchietto per le allodole, al vedere dei maliziosi. E, credetemi, non è qualunquismo.
Non dichiarate ad minchiam. Lavorate, perdindirindina.