CASO SANTANCHE'. RINVIATA ELEZIONE VICEPRESIDENZA DELLA CAMERA
Nuova divisione nel governo Letta. Dopo le recenti dichiarazioni dell'ex premier Mario Monti (vedi IL GOVERNO PLURICEFALO ALLA RESA DEI CONTI), la maggioranza si divide sull'elezione del vicepresidente della Camera, dopo la candidatura di Daniela Santanchè. Una scelta che sembra inadeguata a molti del Pd decisi a votare scheda bianca e, secondo alcune voci, a una parte del Pdl. L'elezione è stata rinviata oggi durante la riunione dei capigruppo, a data da destinarsi, nella ricerca di una convergenza, o meglio, di un compromesso. Il deputato di Scelta Civica Lorenzo Dellai aveva dichiarato che "Sarebbe del tutto ragionevole una pausa di riflessione" su una scelta che rischia di minare gli equilibri istituzionali e politici. Il M5s e Sel presenteranno un proprio candidato. La linea grillina sembra cercare l'ennesima breccia nel Pd, sperando in una rottura del patto tra Pd e Pdl o, al contrario, di metterne in evidenza l'inciucio, nel caso in cui il partito di Epifani scegliesse di votare per la deputata Pdl. Ciò che è certo è che le polemiche sollevate sul caso Santanchè, nonostante rappresentino solo l'ennessimo esempio di scambi da "mercato politico", risaltano una questione ben più importante e legata a una pura critica obiettiva. La candidatura al ruolo di vicepresidente della Camera, di una parlamentare della Repubblica che manifesta contro la Magistratura, uno dei tre poteri dello Stato, può risultare un problema.