"STO AGGREDENDO LA MALATTIA PIU' DI QUANTO LEI NON FACCIA CON ME" - CAROLINA DI PRIZIO

La donna della quale sto per parlarvi è Eleonora.
Eleonora ha 32 anni, vive a Palermo e due anni fa ha scoperto di essere malata: tumore.
Sapete, da quando poche settimane fa ho scoperto la sua storia sono rimasta incredibilmente rapita da lei. Leggere della sua lotta ancora adesso, nonostante abbia avuto tempo per capire bene chi fosse, continua a darmi i brividi. 
Eleonora ha deciso di affrontare la sua situazione senza mai perdere le speranze, "E la realtà ho deciso di guardarla in faccia", dice. 
Per questo articolo non vi darò una semplice notizia, per il semplice fatto che non ci riesco e non voglio. Ho iniziato, leggendo di lei, ad avvicinarmi sempre di più a Eleonora e nonostante non ci conosciamo la sua forza mi ha travolto.
Di lei, della sua vita, mi ha colpito incredibilmente la sua idea: prendere quello che la vita ci da e trasformarlo.
Una filosofia che applica tutti i giorni, da quando si sveglia la mattina a quando chiude gli occhi di notte.
La sua lotta inizia due anni fa, quando scopre di essere malata di un tumore al colon con metastasi epatiche e polmonari che la portera' a subire una riduzione dell'intestino, un'ablazione del fegato, due termoablazione di metastasi epatiche, l'eliminazione di appendice e cistifellea, l'introduzione di un port a cath e un ciclo costante di chemioterapia. 
Tuttavia gia' dall'inizio decide di non "cadere"; decide, soprattutto, di non farsi sconfiggere dalla malattia. "Sto aggredendo  la malattia più di quanto lei non faccia con me!"
Quello che la rende così speciale non è solo la sua forza, ma anche il mettersi completamente a nudo. Lo fa per gli altri. Leggendo tra le righe del suo blog è questa l'idea che ci si può fare di lei: lotta per sé stessa, ma prima ancora lo fa per chi ne ha bisogno. Lo fa per le sue "colleghe di patologia", per chi sta male, sia nel corpo, sia nell'anima. Lo fa con la sua esperienza, perchè è "convinta del forte potere terapeutico delle parole, della scrittura, della condivisione delle emozioni".
Lo fa con sincerita', senza nessun tipo di costruzione, senza nascondere la sua sofferenza e i suoi giorni no, ma anche con la battaglia, per non perdere neanche un minuto della sua vita.
Questa è Eleonora, la sua storia.
Ma Eleonora non è l'unica. 
Affrontare questa battaglia, la battaglia contro ogni tipo di malattia, contro il proprio corpo, significa riuscire a vincere prima la propria mente.
Purtroppo non tutti riescono a farlo. Ci si arrende spesso.
Ma credo che la malattia vada presa di petto. Credo che, se anche non può dipendere da noi guarire nel corpo, siamo noi che decidiamo di guarire nella mente, nelle emozioni.
Un discorso che non dimenticherò mai sara' quello fatto da un'altra donna, guarita da qualche anno da un tumore. Una donna che ho conosciuto quasi per caso, che è riuscita a insegnarmi in pochi mesi davvero tantissimo. 
Una donna che ringrazierò sempre per quel pomeriggio durante il quale ha deciso di darci una parte di lei raccontando la sua storia.
Non posso dimenticare le sue parole, quello che mi ha trasmesso, perchè credo che dopo essermi entrate nel cuore non se ne andranno mai più. E' stato come se mi avesse gridato "svegliati!"
Durante la sua battaglia, quando si è davvero resa conto che avrebbe potuto morire, quello che si è detta è che forse quel domani che noi diamo così per scontato per lei non ci sarebbe stato. E allora si è ribellata a se stessa, alla vita che aveva sempre fatto. Ha aperto gli occhi su cosa fosse importante, sulle persone che aveva intorno. Mi ha detto "da quel giorno quando devo salutare qualcuno lo abbraccio". Mi ha fatto vedere quello che stavo sprecando, l'inutilita' delle cose alle quali do peso.
Ho capito che il primo obiettivo da raggiungere è essere felice; ho capito anche che "felicita'" non è sorridere sempre, che c'è anche un momento per stare male. Ho capito che la felicita' è fatta da tanti attimi, ma è un progetto a lungo termine. 
Ho capito che quando andiamo giù l'universo ha solo deciso di darci una possibilita' per risalire, perchè finchè non stiamo male davvero, come possiamo accorgerci di stare bene?
Mi ha fatto vedere come fosse stupido non godersi la vita, come fosse assurdo dare per scontato che avrò un domani. Forse per la prima volta quella frase che mi ripetevo così spesso, "vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo", ha iniziato a realizzarsi davvero. Ho capito quanto oggi potrebbe davvero essere l'ultimo giorno. Ho realizzato che non posso decidere sempre se avrò un domani, se avrò tempo per rimandare... rimandare a quando? 
Questo non significa annullare ogni progetto, ma vivere in modo che guardando indietro io possa essere orgogliosa della corsa che ho fatto verso quell'obiettivo, che se anche non ce la dovessi fare a diventare ciò che sogno, sarò la persona che pian piano ho costruito. 
Mi ricordo perfettamente che mentre raccontava il suo percorso aveva gli occhi lucidi, ma sono convinta di sapere che non fosse tristezza e ricordo delle difficolta', quanto un certo orgoglio per la decisione presa. 
 

Argomento: "STO AGGREDENDO LA MALATTIA PIU' DI QUANTO LEI NON FACCIA CON ME" - CAROLINA DI PRIZIO

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