RIVOLUZIONE DELL'HORROR FANTASCIENTIFICO- VINCENZO PAGANO

Siamo intorno agli anni 70, quando Stephen Spielberg fece il film che cambiò la storia dell' horror fantascientifico.
Era nato  Alien, l’incarnazione di tutte le paure dell’essere umano: un alieno (dal latino "alienus", straniero) a forma di ragno che si attacca come una ventosa sulla faccia delle persone inserendo nel loro stomaco un piccolo ovulo; risultato: un "mostro neonato"  uscira’ poi squartando il torace delle persone, per giunta con sangue acido, artigli e doppia fila di fauci... se questo non e’ incubo!!! Tuttavia gia’ nel 1920 si era pensato a un alieno vegetale in grado di succhiare il sangue alle persone.
La serie continua per altre quattro puntate, perdendo quell'orrore ancestrale che stava nella prima (la fuga da un mostro che puo’ crescere dentro di noi ed e’ infinitamente piu’ forte di un essere umano), che viene invece sostituito da un vero e proprio scontro fra civilta’, l'alien, il mostro proveniente dallo spazio (il predator ,uno spietato cacciatore super tecnologico ma con un forte senso dell’onore) e gli esseri umani, che in "alien vs predator 1 e 2"  verranno usati come “incubatrici” (ma avremo la nostra rivincita alla fine del secondo film, quando faremo saltare tutto e tutti in aria con una bomba atomica… ovviamente).
Il fallimento avviene nel 2012, con "Prometheus" (un film pseudo-filosofico che lascia piu’ dubbi che spiegazioni e che ha un buco nella trama colossale) e con "alien colonial marines": nel campo dei videogames l’esperimento della grande guerra tra esseri umani, aliens e predators aveva avuto la sua innovazione nel 2009, con "alien vs predator" per ps3 e pc (la vista a infrarossi del predator e l’alien, entrambe controllabili, era qualcosa di superbo), crolla con quest’abominio: trama praticamente nulla (teoricamente si dovrebbe ricollegare ad alien 2) grafica adatta per ps2 ( quelle non sono persone, sono cubi praticamente) e nuovi versioni di alien. Unico pregio il multi-player, con aliens e marines controllabili e personalizzabili.
Dove la “Sega” sbaglia, vince la “Visceral games” (e il nome dice tutto) con la trilogia di "dead space". 
Qui i nemici saranno i necromorfi (ibridi umani alieni zombi mutati con un tasso di letalita’ incredibile, dal piu’ debole al boss di fine livello). A differenza degli altri zombi, non bisogna sparare alla testa ma agli arti, poichè anche se riuscissi a decapitarlo o a tagliarlo in due ti attaccherebbero con i loro accessoriatissimi arti (ma certo, ci mancava pure), e non si tratta solo di un tipo di alieno, ma di un’infinita’ di tipi: da quello con le lame alle braccia a quello che sputa acido, alla simpatica testa che cerchera’ di decapitarti (in "Dead space 3" un mega necromorfo gigante tentera’ di ingoiarti tutto di un pezzo... speriamo di andargli di traverso!)
Altra novita' sara' che tutti gli indicatori, da quello della vita, a quello della stasi (uno speciale raggio bioelettrico che congela i nemici all’istante), saranno incorporati nella tuta spaziale, cosi come gli indicatori di munizioni, che verranno scritti su  un ologramma sull’arma (totalmente accessoriabile con fuoco primario, caricatori, fuoco secondario e mirino).
Ultima novita’ della sega sara’ "alien isolation", in uscita’ nel 2015. La sega promette un approccio totalmente diverso (non ci saranno armi e dovrete scappare solo da un alien grazie al cielo) facendoci intendere di voler tornare alle origini, con un originale survival horror. Speriamo bene. 
Il nostro intrepido eroe, Isaac Clarke, ingegnere interspaziale nell'armatura da legionario.
Il menù di costruzione arma è dettagliato al 100%: mirino, fuoco primario, fuoco secondario, potenziamenti. Ricordate che su Volaatis fa freddino, ma fortunatamente noi siamo al calduccio della nostra armatura.
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