(IM)PERFETTI COME CI VUOLE LA TV- CAROLINA DI PRIZIO

Sapete, ogni volta che accendo la televisione io mi arrabbio da morire. Perché mostra la bellezza secondo i canoni che poi automaticamente diventano i nostri. Mostra lo splendore della bellezza costruita ed esagerata, impossibile e lontana dalla realtà, di donne e uomini che per continuare a far parte di questo mondo si trasformano in modo osceno e perdono ogni senso di logica.  

Mi dispiace soprattutto per la vita che devono portare avanti queste "bambole di porcellana". Sempre sotto i riflettori, non si possono permettere di invecchiare. Il diritto di invecchiare, l'unico che forse ancora non avevamo violato sulla libertà dell'uomo. Come se il perdere la pelle liscia, gli anni che avanzano e che lasciano un segno inevitabilmente costituissero un incredibile peccato e una macchia da nascondere del nostro “io”. E così, attaccati a questi televisori e appiccicati alle riviste, agli stereotipi che ci impongono, agli assurdi limiti che ci mettono in testa, ci scandalizziamo se un uomo chiede l’età a una donna.

Ma poi, a me cosa importa che cosa si combina qualcuno sulla faccia? La cosa che mi da fastidio è che quello passi per il concetto di bellezza universale. Basta con questa cavolata della donna giovane e bella in televisione, perché la donna di sessant'anni che sta tornando da dieci ore di lavoro si può permettere le occhiaie e ha il diritto di avere anche la schiena un po' curva. Smettiamo un secondo di pensare che la normalità sta nella settantenne che ha la pelle più tirata di quella di una ventenne, per favore! Non è normale che una più diventa vecchia e più sembra ringiovanire: cos'è, il curioso caso di Benjamin Button? La bellezza sta in quelle cose un po' diverse.

Sapete perché mi innervosisce guardare la pubblicità? No, non perché interrompono il mio programma preferito, né perché il volume si alza a mille, ma per lo scempio che vedo.  Perché ci da una definizione della "Perfezione". Oh, Dea Perfezione, della famiglia che ha un padre, una madre, due figli, un cane e un gatto. Mai una giornata no. Mai un giorno che la mamma si sveglia arrabbiata. Mai che la sveglia non è suonata e i bambini sono in ritardo. No, tutti svegli per la colazione in compagnia, a suonare con i cucchiai la canzone del "good morning" sulle tazze dei cerali di prima marca; ci fosse stato uno col mal di testa un giorno! Oh, in caso una bustina di moment e passa tutto. Basta cose costruite, basta cose finte, basta perfezione: in una famiglia Normale a un bambino che la mattina grida "buongiorno" per tutta la casa gli si dice di abbassare la voce per non svegliare la sorellina. È una cosa che per chi ha una vita vera ha una logica.

E i bambini? Sempre belli, felici, educati, mai un capriccio, biondi e occhi azzurri? Questa non è normalità, questa non è la vita né degli italiani, né di nessun altro al mondo. Mulino Bianco, perché nelle tue pubblicità non sei reale? Ferrero, perché non c'è mai un bambino sulla sedia a rotelle nella famiglia felice? Lui non la può mangiare la Nutella? Basta perfezione, non ci sono queste famiglie. E basta credere che siano ideai da seguire. Che senso ha partecipare a una campagna di sensibilizzazione in tv verso l'handicap se si oscurano le realtà in tutte le altre occasioni?

So che le regole del commercio, della pubblicità, implicano di mostrare la felicità allo spettatore, ma la felicità non si ha forse anche quando non tutto va bene? Dovete mostrare l'amore, la famiglia unita? La famiglia unita non è anche quando un genitore da forza al figlio per affrontare la chemio? Quello non è amore? Ma un bambino senza capelli in tv non si vede mai. Basta col mostrare il vostro mondo. Basta col mostrare il vostro ideale. Basta col mostrare a un bambino solo i cartoni animati.  Un bimbo non è troppo piccolo per vedere quello che voi chiamate diverso, perché per lui è normale. Un bambino non è ancora entrato nel vostro schema di giusto, e capirà autonomamente cosa è buono e cosa no, se solo gli permettete di vedere tutte le realtà, le cose che accadono davvero, perché sono vere! Un bimbo non si impressionerà di vedere un altro bambino con un problema, siete voi che lo farete. Non abbiate paura per vostro figlio solo perché avete paura voi. O meglio, spiegateglielo! Spiegategli che non è un problema, che un braccio in meno non è più grave di una che si sottopone a chirurgia per diventare con deformità volontaria.

‘Allora cara mamma, se sai spiegare perché quella c'ha due dirigibili al posto delle tette, allora spiegagli anche perché quell'altra ha un braccio solo, un signore sta in carrozzella, quello ha le mani che tremano forte, perchè un bambino non parla, e un altro ogni tanto tira i libri alla maestra e urla, altrimenti se gli facciamo credere che il mondo è quello dei cartoni animati poi non ci stupiamo se quando vede per strada uno sporco e ubriaco gli dà fuoco, i fiammiferi glieli abbiamo dati noi.’*

La perfezione non è avere un corpo che funziona per bene, ma è avere una mente che lo fa, che accetta quello che non funziona all'esterno, che non si dispera per un fisico sconvolto. La perfezione è prendere quello che abbiamo e trasformarlo in qualcosa per la quale vale la pena di essere fieri.

*dal monologo di Luciana Littizzetto durante il festival di Sanremo 2014 sul tema della bellezza, che ha dato spunto a questo articolo.

Argomento: (IM)PERFETTI COME CI VUOLE LA TV

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