IL RATING DEL PIU' FORTE - Giunio Panarelli

Sono parecchi anni ormai che i telegiornali ci informano di declassamenti e innalzamenti dei rating di stati e imprese a opera delle due maggiori agenzie di rating: Moody’s, Standard &poor’s (S&P). L’ultima vittima illustre, in ordine cronologico, è stata la Francia declassata da Standard and poor’s da AA+ a AA. Ma chi sono queste agenzie di rating? Che valore effetivo hanno e su cosa si basano le loro valutazioni? La prima agenzia di rating nasce ad opera di John Moody giornalista che comincia a prendere informazioni su delle imprese per poi rivenderle ai concorrenti, Moody inventò un sistema di valutazione basato sulle prime 4 lettere dell’alfabeto: A significava in piena salute e D fallito. In seguito Moody cominciò a valutare tutto ciò che si poneva sul mercato finanziaro su richiesta di soggeti presenti sul mercato stesso. Il sistema sul quale queste agenzie si basano è questo: una banca deve decidere se fare un prestito a un’industria e non è sicura se quell’industria possa saldare il conto perciò incarica un’agenzia di rating per certificare la reale situazione finanziara di quell’impresa. Il sistema sembrò funzionare così bene che l’Unione Europea decise di commissionare a queste agenzie continue valutazioni sulla situazione economica dei vari paesi per essere sicura che quest’ultimi non presentassero bilanci falsi eleggendole sotanzialmente ad arbitri della finanza. Tutto bene dunque se non fosse che queste stesse agenzie sono controllate da tre delle maggiori banche mondiali Goldman Sachs, J.P. Morgan e Morgan Stanley. In altre parole i presunti controllati controllano i presunti controllori; questa situazione ha avuto un ruolo fondamentale nella generazione della crisi economica odierna, infatti le agenzie hanno dato voti eccellenti a prodotti finanziari sponsorizzati dai suoi azionisti che in realtà erano scadentissimi gettando in rovina gli ignari compratori per queste azioni S&P è stata già condannata da una corte australiana e hanno avuto inizio altri processi in vari paesi,ma se questo riguarda i prodotti finanziari queste agenzie hanno superato loro stesse nei riguardi degli stati ;“non accorgendosi”, per esempio, che la Grecia era fuori portata dall’Eurozona ma certificando anzi il suo debito pubblico falsato da magagne finanziare operate dal governo ellenico e l’onnipresente Goldman Sachs tradendo in altre parole la commessa effettuata dall’UE. In altre parole queste agenzie si sono dimostrate dei meri esecutori dei voleri dei propri azionisti gonfiando e sgonfiando i titoli a seconda dei desideri dei propri azionisti. Ma questi comportamenti non sembra siano bastati all’Europa per porre dei paletti seri a queste agenzie, anzi la Banca centrale europea continua a richiedere certificati sulle banche europee pagandoli profumatamente con i soldi dei contribuenti comunitari. Che l’arbitro sia parziale insomma sembra se ne siano accorti tutti, tranne i giocatori.

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