IL CASO JOZEF WESOLOSWKI- SAMUELE SPONGANO (anno 4, n.1)
Da un po' di giorni ormai sentiamo parlare del vescovo Jozef Wesolowski.
Questo vescovo, originario della Polonia, ha un curriculum che lo fa sembrare un vero uomo di chiesa. La sua carriera inizia nel 1972 dall'allora arcivescovo di Cracovia, il cardinale Karol Wojtyla. Dopo diversi anni e soprattutto dopo esser diventato vescovo viene nominato da Giovanni Paolo II nunzio apostolico. Grazie a questa nomina, Jozef ha la possibilità di viaggiare per il mondo .
Nel 2008 iniziano i guai giudiziari: viene infatti beccato mentre cerca di approfittare dell’innocenza e della semplicità di minorenni domenicani e da qui in poi verrà tenuto d’occhio dalla magistratura domenicana. Da qui la situazione va via via a complicarsi tra continui rinvii e appelli del Vaticano, che non sembra accettare il fatto che un vescovo abbia deciso di sfogare i suoi repressi istinti sessuali su dei minori. Nonostante ciò la giustizia riesce a fare il suo corso e finalmente fa breccia in questa storia la prima notizia concreta: il vescovo Jozef viene arrestato e posto agli arresti domiciliari in attesa di giudizio proprio per ordine di Papa Francesco.
Una decisione forte presa dall’uomo politico più che dall’uomo di fede, che suona come un avvertimento e monito per il futuro: non ci sarà più né comprensione né appoggio per chi commetterà o coprirà simili crimini.
Sarà davvero iniziato un cambiamento all’interno della chiesa che l’abbia spinta a condannare in maniera, si spera esemplare, una pratica così ignobile, finora tollerata ?
Sappiamo però che spesso lo Stato Vaticano non ha fatto nulla per allontanare i preti pedofili dalle comunità: sarà forse questa la volta buona o saremo costretti ad attendere per questo? Fatto sta che di fronte a noi si pone un grande interrogativo: per quanto tempo dovrà continuare questa storia, per quanto tempo saremo costretti a sentire di uomini di Dio che abusano di minori, per quanto tempo dovremo assistere ad estreme contraddizioni che provengono dalla chiesa stessa, dove prima si parla di amore e poi si viola l’innocenza di poveri bambini?
La parola che ci si augura di poter sentire sempre più spesso è giustizia per chi ha subito violenza ed abusi da coloro che avevano il compito di educare ed invece hanno segnato in maniera indelebile l’infanzia dei bambini.