FANTASCIENZA O REALTA'?- FRANCESCA COLUCCIA (anno 4, n.2)

È il 1948 quando George Orwell inizia a scrivere il suo capolavoro ''1984''; una previsione, una distopia in cui le persone, i libri, e persino i luoghi, sono controllati costantemente dal cosiddetto 'Grande fratello' che tutto vede, tutto sa e ovunque interviene per manipolare la mente e le azioni dei suoi sudditi. Pura fantascienza per quei tempi e tutt'ora ci sembra una realtà molto lontana dalla nostra. Eppure oggi è molto più semplice tenerci sott'occhio. Cosa sappiamo concretamente di come e quanto siamo controllati? Dagli anni della guerra fredda abbiamo sparsi un po' ovunque su tutto il nostro territorio una serie di “centri di raccoglimento dati” (anche detti “di spionaggio”) strettamente legati ad agenzie segrete americane come NSA e CIA.
''Echelon'' è uno degli esempi. Queste centrali sono in grado di captare diversi tipi di comunicazione, a seconda del mezzo utilizzato, provenienti da tutto il mondo e non vengono controllati soltanto personaggi di spicco o che sono ritenuti pericolosi, ma anche la gente comune. Ufficialmente tutto questo viene fatto per scongiurare attentati terroristici (e bisogna sempre vedere quanto sia stato efficiente), ma nella realtà più volte il sistema è stato accusato di aver lavorato per scopi illeciti come lo spionaggio industriale e lo spionaggio di massa. Ormai conosciamo tutti la sorveglianza che il governo statunitense applica sui propri cittadini e da poco tempo abbiamo la certezza che questa sia stata estesa anche su tutta l'Europa e la privacy di tutti, dal nonno che si diletta con le nuove tecnologie al bambino che ha ricevuto il cellulare per Natale, viene continuamente violata e noi non ne sappiamo nulla, se non che ciò avviene. Non pensiamo che questa realtà sia così lontana da noi: una grossa centrale Echelon si trovava a Brindisi, a due passi da qui. E’stata formalmente chiusa nel 1994 ma a oggi, nonostante i vari scandali che ci sono stati al riguardo, di quello che è successo o che succede non si sa molto. Ma guardando ancora più vicino, anche nell'aeroporto di Galatina forse abbiamo un centro di raccolta dati, ma di questo nessuno ne sa niente e nessuno deve saperne niente. Dove finiscono i nostri dati? È giusto che veniamo controllati e non sappiamo né da chi né il perché? A questo punto da bravi classicisti rievochiamo il nostro amico Platone, che già a suo tempo aveva ben chiaro che forse anche i controllori avevano bisogno di essere controllati. Sono passati moltissimi anni ma oggi chi controlla i controllori? Dunque viene da pensare che quel 1984 non sia più così distante da noi. Non è più solo fantascienza: forse in quel 1984 ci siamo già.

 

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