E VISSERO PER SEMPRE FELICI E INQUINATI - MICHELE PANARELLI

Ieri mattina nel liceo classico P. Colonna si è tenuta l’ ultima assemblea d’ istituto dell’anno. L’assemblea si è tenuta in via straordinaria, poiché i professori e la preside erano contrari all’idea di concederla in un mese come maggio; però nel comitato studenti tutti i rappresentanti delle classi presenti all’unanimità hanno deciso che era necessario un approfondimento in ambiente scolastico sull’impatto che hanno le industrie del circondario sull’aria che respiriamo. L’ argomento trattato avrebbe dovuto interessare tutti, perché non si sarebbe parlato di politica, di filosofia o argomenti che sarebbero potuti risultare noiosi, si sarebbe discusso dei morti di tumore che tutti noi abbiamo in famiglia. Durante l’ assemblea si sono alzati a esporre e spiegare la situazione i ragazzi che il giorno prima avevano partecipato alla protesta. Hanno parlato da soli per due ore, senza contare un paio d’ interventi esterni di intrepidi ragazzi che provavano ad interessarsi alla questione che sono rapidamente caduti nell’oblio generale.  Una visione agghiacciante. I ragazzi hanno cercato di attirare l’ attenzione dell’ assemblea, leggendo i dati del dossier scritto dalla redazione di intervalla insaniae, dati raccapriccianti, dati che speravo avrebbero scosso la coscienza degli allegri e felici ignoranti studentelli, ma mi sbagliavo evidentemente. Ho capito durante l’ assemblea molte cose. Ad esempio ho capito perché costruiscano questi stabilimenti da noi. Ho capito come la questione non sia emersa per così tanti anni a livello mediatico e perché nessuno dei cittadini sia informato sulla situazione. Ho capito che agli abitanti di Galatina bastano i dolcetti che vengono loro dati, poco gli importa che siano avvelenati. Ho capito che quasi meritiamo la dose quotidiana di polveri sottili che ogni giorno ci cade addosso.

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