DA PERITO A MUSICISTA- CAROLA CAPUTO & MARGHERITA DEL COCO (anno 4, n.2)
Il lavoro di perito elettronico non ha mai fatto al caso dello stravagante Giuseppe Peveri, trentenne di Fidenza, cantautore emergente dell'indie-pop italiano, meglio noto con il soprannome di Dente (“non in arte, ma per brevità”, sostiene) riconosciutogli durante l'infanzia dallo zio. Esordendo nel 2006 con l'album Anice in bocca, pubblica altri sei album come L'amore non è bello (2009), Io tra di noi (2011) e l'ultimo, Almanacco del giorno prima, uscito a Gennaio. Collabora con alcuni artisti come i Perturbazione, The Zen Circus, i Diaframma e Brunori Sas. Partecipa nel 2009 alla compilation promossa dagli Afterhours Il paese è reale (19 artisti per un mondo migliore?) con il brano Beato me, nel quale presenta l'amore dissacrato dal cinismo delle generazioni d’oggi contestualizzando il comportamento usa e getta che gli uomini hanno nei confronti delle donne. In tutti i suoi testi autobiografici prevale la semplicità, ma nulla è banale o messo a caso; infatti, servendosi di giochi di parole enigmatici, ironizza gli spigoli della vita rendendoli dolci e piacevoli. Nato e cresciuto nell'underground e influenzato da grandi artisti come Lucio Battisti e Lucio Dalla, compone versi ripercorrendo il passato nostalgico, probabilmente legato al distacco da una donna; particolari sono i riferimenti ad una certa Irene che cita in quattro sue canzoni: La presunta cecità di Irene, La presunta santità di Irene, La settimana enigmatica e Scanto di s-Irene. Adesso non ci resta che sognare tuffandoci nel suo mondo romantico e aggraziato, parchè “e così, chi vuole sognare sogna, ma c'è chi gli occhi non li chiude più”