"UNA CARRIERA AI TRECENTO ALL'ORA E POI CADERE SU UN SASSO, LA VITA NON SAPPIAMO MICA COS'E'"
«Una carriera ai trecento all’ora e poi cadere su un sasso, la vita non sappiamo mica cos’è» .
Questa frase, scritta da un tifoso ferrarista accorso in Francia nei giorni scorsi, riassume il pensiero di tutti noi verso l' incidente capitato all'idolo delle quattro ruote Micheal Schumacher.
Domenica 29 Dicembre verso le 11 del mattino, il 7 volte campione del Mondo di Formula Uno ha sbattuto violentemente la testa su un masso mentre sciava con i suoi figli a Meribel, sulle Alpi Francesi . Giunto in coma all'ospedale di Grenoble, l' ex pilota della Ferrari è stato sottoposto a diversi interventi chirurgici per ridurre l'emorragia causata dal violento trauma cranico. Il bollettino medico parla di una condizione stabile, ma il tedesco non è fuori pericolo di vita. Si parla, addirittura, di paralisi.
Ma lo sport spesso riesce a sorridere anche in episodi così tragici. Il 3 Gennaio, per festeggiare i suoi 45 anni, alcuni fan della scuderia di Maranello, sopratutto provenienti dall'Italia, si sono riuniti fuori dall'ospedale e il suo "rosso Ferrari" ha serpeggiato in un lunghi striscioni e nei cortei degli amanti del "cavallino rampante". Un' ennesima dimostrazione di affetto da parte di coloro che per 10 anni hanno sognato con il pilota che ha battuto e surclassato record su record, salendo quasi sempre sui gradini più alti del podio in F1.
Da tutta la redazione, forza Micheal, vinci anche questa gara.