NESSUNO USCIRA' VIVO DA QUI - MARIANNA BIANCO & ALICE LONGO (anno 2 n.6)
“Quando ero solo un piccolo bambino, sui 4 o 5 anni, andai a dormire, sentii mia mamma e mio papà parlare. Lei disse: dobbiamo fermare questo bambino, sta diventando selvaggio, dobbiamo fermarlo”. Jim Morrison canta questo in “Rock is Dead”, sin da piccolo assunse comportamenti “strani” e una violenta repulsione nei confronti delle autorità. A 7 anni stava con la famiglia sull’autostrada di Santa Fe quando si imbatterono in un incidente; alcuni indiani giacevano sul ciglio della strada, esanimi, quindi Jim cominciò a piangere disperatamente, nulla riusciva a calmarlo, per tutta la vita avrebbe dichiarato che l’anima di uno di quegli indiani era entrata nella sua. A 16 anni aveva già letto Nietzsche, Rimbaud e Baudelaire. Una volta uscì improvvisamente dalla classe “Morrison dove stai andando?” urlò il professore “devo andare a operarmi, ho un tumore al cervello”. La sera arrivò una telefonata alla madre, era il professore che voleva sapere l’esito dell’intervento. Sdegnata la signora urlò “Mio figlio non ha nessun tumore al cervello”.
All’università prese cinematografia, l’unico film che fece trattante di orsi ballerini, masturbazione e nazismo venne considerato immorale e non venne mai proiettato. Deluso abbandonò l’università. Lì aveva incontrato Ray Manzarek. Nell’estate del ’65 lo incontrò di nuovo a Santa Monica dove gli intonò per la prima volta Moonlight Drive, non aveva mai cantato prima in vita sua. Ray rimase estasiato, disse che era una canzone stupenda e gli chiese se ne avesse altre. Jim disse che ne aveva moltissime, come un concerto nella testa. Ray gli disse di fondare un gruppo e di fare milioni di soldi. Si sarebbero chiamati THE DOORS, come le porte della percezione che se purificate ci mostrano le cose come in realtà sono: infinite. Per Jim la purificazione avveniva con l’LSD. A Jim e Ray si aggiunsero il chitarrista Robby Krieger e il batterista John Densmore. Dalle prove a casa di Robby, furono ingaggiati al London Fog, al Whisky a Go-go dove incontrarono un produttore discografico. In 6 giorni completarono il loro primo LP. Fu disco d’oro. Anche tutti gli altri album lo diventarono. I concerti non erano solo esibizioni musicali erano veri eventi; fisico statuario, pantaloni di pelle, capelli castani mossi che gli accarezzavano le spalle, Morrison sembrava un dio greco, uno sguardo strafottente e una scrollata di capelli lo rendevano irresistibile.
Era una musica strana quella dei Doors, psichedelica, sensuale, energica, attraeva l’emarginato; la tastiera ricordava l’infanzia di un bambino, ma un’infanzia travagliata, la chitarra era suadente, il batterista era sempre pronto a improvvisare perché se anche Jim adorava stare sul palco, dopo un periodo in cui dava le spalle al pubblico, non si sapeva mai cosa avrebbe fatto in scena, o se ci fosse arrivato. Come a New Haven quando sbraitando contro un poliziotto fu la prima rockstar a essere arrestata su palco o lo scandaloso concerto di Miami dove venne condannato per ubriachezza, atti osceni e incitazione alla sommossa. Jim Morrison: cantante, genio, filosofo-poeta, ribelle, lo smagliante, provocatorio, carismatico discepolo dell’oscurità, lo sciamano, The Lizard King, “il dio del rock.. e del cazzo”. I Doors furono “gli esploratori che sondarono i confini della realtà per vedere cosa sarebbe successo”. Un gruppo con un sound irripetibile, altrove introvabile. Comunicavano con la grazia, l’emozione, la rabbia, la giustizia. Parigi, 3 luglio 1971. Pam, la “compagna cosmica” di Jim si alzò nel cuore della notte. “Jim sei tu?” andò in bagno, lo trovò nella vasca. “Oh Jim so sempre quando sei tu” lo guardò in faccia: occhi aperti, espressione compiaciuta. “Dai Jim basta con i soliti scherzi, alzati che mammina ti asciugherà” ma Jim non rispose. Pam si accasciò al muro “Bè com’era Jim? Era come te l’aspettavi la morte? Dicevi che te la saresti goduta quando sarebbe arrivata. Quel giorno a Jim sfuggì la vita di mano. I Doors vissero 4 anni vendendo 80 milioni di dischi e tuttora ne vendono un milione all’anno. Sulla morte di Jim c’è una costante speculazione ma come c’è scritto sulla biografia NESSUNO USCIRA’ VIVO DI QUI: non importa come Jim sia morto, non ha neanche importanza che ci abbia lasciati così giovane, l’importante è che è vissuto conseguendo lo scopo che impone la nascita: scoprire noi stessi e il nostro potenziale. Lui l’ha fatto, non ci sarà mai nessuno come lui.
CONSIGLI PER L’ASCOLTO:
Riders on the storm,
Love street,
The soft parade